AGENZIE DI STAMPA – RITARDI PROCESSUALI
(CRO) – ROMA 26/06/2014 – 12.49.00
RITARDI PROCESSUALI, UGL-INTESA: ITALIA FA CASSA CON VITTIME, E’ SCIACALLAGGIO
“La Giustizia ora se la prende con i lavoratori. Sono migliaia i dipendenti pubblici condannati, in questi giorni, a pagare le spese processuali perché avevano osato ricorrere in giudizio per il riconoscimento dell’equo indennizzo sulla durata lunga dei processi. Le cifre variano da 300 a 1000 euro ciascuno. E’ solo una “strategia” economica – spiega il Segretario Generale Ugl-Intesa Fp, Francesco Prudenzano – per scoraggiare i lavoratori a fare ricorso sebbene il diritto comunitario prevede che ogni persona abbia diritto a che la sua causa venga esaminata entro un termine ragionevole. A prescindere dal torto o dalla ragione. Dunque – continua il sindacalista – allo stato delle cose la Comunità Europea multa l’Italia per i ritardi processuali mentre la Giustizia italiana condanna gli italiani che chiedono, in base alla legge Pinto, l’equo indennizzo per gli stessi ritardi.
Tutto ciò è contraddittorio oltre ad essere penalizzante per lavoratori già penalizzati da riforme, tasse e quant’altro. Pertanto la Ugl-Intesa farà ricorso prima in Cassazione e poi alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo”.
RITARDI PROCESSUALI: UGL INTESA, IN ARRIVO MIGLIAIA DI CONDANNE PER LAVORATORI PUBBLICI CHE AVEVANO FATTO RICORSO
(AGENPARL) – Roma, 26 giu – La Giustizia ora se la prende con i lavoratori.
Sono migliaia i dipendenti pubblici condannati, in questi giorni, a pagare le spese processuali perché avevano osato ricorrere in giudizio per il riconoscimento dell’equo indennizzo sulla durata lunga dei processi. Le cifre variano da 300 a 1000 euro ciascuno. E’ solo una “strategia” economica – spiega il Segretario Generale Ugl- Intesa Fp, Francesco Prudenzano – per scoraggiare i lavoratori a fare ricorso sebbene il diritto comunitario prevede che ogni persona abbia diritto a che la sua causa venga esaminata entro un termine ragionevole. A prescindere dal torto o dalla ragione. Dunque – continua il sindacalista – allo stato delle cose la Comunità Europea multa l’Italia per i ritardi processuali mentre la Giustizia italiana condanna gli italiani che chiedono, in base alla legge Pinto, l’equo indennizzo per gli stessi ritardi.
Tutto ciò è contraddittorio oltre ad essere penalizzante per lavoratori già penalizzati da riforme, tasse e quant’altro. Pertanto la Ugl-Intesa farà ricorso prima in Cassazione e poi alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo.