Infortuni sul lavoro. Indennità o rendita
Una volta che, a conclusione delle procedure amministrative o dell’azione giudiziaria sia stato ritenuto il superamento del minimo indennizzabile e quindi sia stata costituita la rendita, questa deve essere corrisposta all’infortunato e non può essere soppressa se non per riscontrato miglioramento (art. 83, D.P.R. n. 1124 del 1965). Il datore di lavoro non può contestare il fondamento
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Lavoro somministrato
In tema di somministrazione di lavoro, il controllo giudiziale sulle ragioni che consentono detta somministrazione non può essere esteso fino al punto di sindacare nel merito valutazioni e scelte tecniche, organizzative o produttive che spettano all’utilizzatore, essendo evidente che rientra nelle scelte imprenditoriali insindacabili dal giudice di merito stabilire, nell’ambito di un legittimo contratto di
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Ferie per malattia
l lavoratore assente per malattia ha facoltà di domandare la fruizione delle ferie maturate e non godute, allo scopo di sospendere il decorso del periodo di comporto, non sussistendo una incompatibilità assoluta tra malattia e ferie, senza che a tale facoltà corrisponda comunque un obbligo per il datore di lavoro di accedere alla richiesta, ove
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Malattie professionali
La qualificazione dell’infermità del lavoratore, come infortunio sul lavoro, anziché come malattia professionale, non preclude in nessun caso al giudice, in base al principio di corrispondenza tra chiesto e pronunciato, di conoscere e decidere la questione se le assenze del lavoratore, causate dalla stessa infermità, risultino comunque imputabili a responsabilità del datore di lavoro, e,
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INFORTUNI SUL LAVORO. Danno biologico
In tema di liquidazione del danno biologico cd. differenziale, va operato un computo per poste omogenee, sicché dall’ammontare complessivo del danno biologico deve essere detratto non già il valore capitale dell’intera rendita costituita dall’INAIL, ma solo il valore capitale della quota di essa destinata a ristorare, ex art. 13 del D.Lgs. n. 38 del 2000, il danno biologico
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previdenza obbligatoria
Nella materia previdenziale il regime della prescrizione già maturata è sottratto alla disponibilità delle parti, ai sensi dell’art. 3, comma 9, della legge n. 335 del 1995, anche per le contribuzioni relative a periodi precedenti l’entrata in vigore della stessa legge e con riferimento a qualsiasi forma di previdenza obbligatoria. Di talché va escluso il
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reato in materia di sicurezza e di igiene del lavoro
Il giudizio di non congruità della regolarizzazione espresso dall’organo di vigilanza in relazione alla prescrizione impartita a seguito dell’accertamento della commissione di un reato in materia di sicurezza e di igiene del lavoro, non può comportare, in sede penale, l’assoluzione dell’imputato per non aver commesso il fatto, bensì l’ammissione del medesimo a fruire del meccanismo
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Fondi e casse di previdenza
La garanzia costituita dal principio cd. del pro rata – il cui rispetto è prescritto ex art. 3, comma 12, legge n. 335 del 1995 per le casse privatizzate ex D.Lgs. n. 509 del 1994, nei provvedimenti di variazione delle aliquote contributive, di riparametrazione dei coefficienti di rendimento o di ogni altro criterio di determinazione del trattamento pensionistico, in
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Retribuzione, gratifiche e premi in genere
In tema di retribuzione, il premio di incentivazione e il premio industriale devono essere ricompresi nel trattamento spettante al personale trasferito dall’Azienda di Stato per i Servizi Telefonici al MIUR. Infatti, il premio industriale, per effetto della ristrutturazione operata dall’art. 8 del D.P.R. 23 dicembre 1980 n. 985, è divenuto erogabile, nella misura-base, a tutti indistintamente i lavoratori
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Diritti e doveri del lavoratore
In tema di lavoro subordinato, la responsabilità incombente sul datore di lavoro in relazione al disposto di cui all’art. 2087 c.c. ha natura contrattuale e non è relegata sul piano del “non facere”, ma è fonte, invece, di obblighi positivi e non solo di mera astensione del datore, che è tenuto a predisporre un ambiente ed una
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Impugnazione del licenziamento
Il lavoratore che abbia ricevuto una comunicazione del licenziamento non preceduta dalla procedura obbligatoriamente prevista dinanzi alla Direzione territoriale del lavoro, ha una specifica tutela per la suddetta violazione; detta tutela, in ogni caso, è subordinata alla impugnazione del licenziamento nei termini ordinariamente previsti. Di talché ove ciò non sia avvenuto (come nella specie, non
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Conversione in rapporto di lavoro a tempo indeterminato
L’art. 32 della legge n. 183 del 2010 non si limita a forfetizzare il risarcimento del danno dovuto al lavoratore illegittimamente assunto a termine, ma, innanzitutto, assicura a quest’ultimo l’instaurazione di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato; il danno forfetizzato dall’indennità prevista dalla norma copre soltanto il periodo cd. intermedio, quello che corre dalla
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CONTROVERSIE IN TEMA DI Prova civile
Nel rito del lavoro i mezzi istruttori, preclusi alle parti, possono essere ammessi d’ufficio ma suppongono, tuttavia, la preesistenza di altri mezzi istruttori, ritualmente acquisiti, che siano meritevoli dell’integrazione affidata alle prove ufficiose. L’indisponibilità che consente la produzione tardiva di documenti, peraltro, suppone che, al momento fissato a pena di preclusione o decadenza per la
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Controversie relative al lavoro delle forze armate
Ai fini della decisione delle controversie relative al lavoro prestato in favore degli organi militari e degli uffici civili dei Paesi aderenti alla NATO, occorre fare riferimento all’art. 9, n. 4, della Convenzione di Londra del 19 giugno 1951, resa esecutiva in Italia con legge 30 novembre 1955, n. 1335, secondo cui le esigenze locali
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INFORTUNI SUL LAVORO. Occasione di lavoro
In tema di infortuni sul lavoro, nella nozione di “occasione di lavoro” rientrano tutti i fatti, anche straordinari ed imprevedibili, inerenti all’ambiente, alle macchine, alle persone, al comportamento dello stesso lavoratore, purché attinenti alle condizioni di svolgimento della prestazione, ivi compresi gli spostamenti spaziali funzionali allo svolgimento della prestazione, con l’unico limite del rischio elettivo.
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IMPIEGO PUBBLICO. Rapporto a tempo determinato
Il personale docente del comparto della scuola assunto con contratto a tempo parziale, sulla base delle disposizioni dettate dagli artt. 46 CCNL 4.8.1995, 36 CCNL 24.7.2003 e 39 CCNL 29.11.2007, nonché dall’art. 7, O.M. 23.7.1997, ha l’obbligo di svolgere le attività funzionali all’insegnamento di carattere collegiale, di cui agli artt. 42, comma 3, lett. a),
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Ausiliari dell’appaltatore
La circostanza che il personale dell’appaltante impartisca disposizioni agli ausiliari dell’appaltatore non è da sola sufficiente per configurare quell’esercizio di potere direttivo ed organizzativo che caratterizza il rapporto di lavoro subordinato. Leggi la sentenza
Malattie professionali – Responsabilità civile solidale
Nei casi di controversie per malattia professionale, allorquando un danno di cui si chiede il ristoro è determinato da più soggetti, ciascuno dei quali con la propria condotta contribuisce alla produzione dell’evento dannoso, si configura una responsabilità solidale ai sensi dell’art. 1294 c.c. fra tutti costoro, qualunque sia il titolo per il quale ognuno di
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IMPRESA COOPERATIVA regime di stabilità
In una società cooperativa, anche i soci lavoratori con rapporto di lavoro subordinato devono essere computati ai fini del requisito dimensionale per l’applicazione del regime di stabilità del rapporto di lavoro: con la conseguenza della fruibilità anche dai lavoratori dipendenti non soci della tutela prevista dall’art. 18 dello Statuto dei lavoratori, nel testo novellato dall’art. 1,
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Infortuni sul lavoro
Il datore di lavoro è tenuto il prevenire anche le condizioni di rischio insite nella possibile negligenza, imprudenza o imperizia degli stessi lavoratori, quali destinatari della tutela, dimostrando, secondo l’assetto giuridico posto dall’art. 2087 c.c., di aver messo in atto ogni mezzo preventivo idoneo a scongiurare che, alla base di eventi infortunistici, possano esservi comportamenti
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Assegno di invalidità
Ai fini del riconoscimento dell’assegno ordinario di invalidità, la sussistenza del requisito posto dall’art. 1, legge n. 222 del 1984, concernente la riduzione a meno di un terzo della capacità di lavoro dell’assicurato in occupazioni confacenti alle sue attitudini, deve essere verificata operando la valutazione complessiva del quadro morboso dell’assicurato con specifico riferimento alla sua
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Controversie in tema di lavoro dipendente e libera professione
Qualora si disponga la detrazione, dal risarcimento del danno per illegittimo licenziamento, di quanto percepito dal lavoratore per l’attività libero professionale, quale aliunde perceptum, si ritiene implicitamente non compatibile il contemporaneo svolgimento delle due attività, libero professionale e di lavoro dipendente. Leggi la sentenza
licenziamento per giustificato motivo
In tema di licenziamento, ai fini della legittimità del licenziamento individuale intimato per giustificato motivo oggettivo, ai sensi dell’art. 3 della L. 15 luglio 1966, n. 604, l’andamento economico negativo dell’azienda non costituisce un presupposto fattuale che il datore di lavoro debba necessariamente provare ed il giudice accertare, essendo sufficiente che le ragioni inerenti all’attività
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Contratti a termine
In tema di rapporto di lavoro con termine illegittimamente apposto, l’indennità di cui al comma 5 dell’art. 32 della legge 4 novembre 2010, n. 183, ha carattere forfettario onnicomprensivo e, pertanto, ristora per intero il pregiudizio subito dal lavoratore, comprendendo tutti i danni retributivi e contributivi causati dalla nullità del termine apposto al contratto di
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Licenziamento – Dirigenti
Le tutele dell’ art. 7 della legge n. 300 del 1970 (Statuto dei Lavoratori) trovano applicazione nell’ipotesi di licenziamento di un dirigente, a prescindere dalla sua specifica collocazione nell’impresa, sia se il datore di lavoro gli addebiti un comportamento negligente, o colpevole in senso lato, sia se a base del recesso ponga comunque condotte suscettibili
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Onere della prova nel demansionamento
Quando il lavoratore allega un demansionamento riconducibile ad un inesatto adempimento dell’obbligo gravante sul datore di lavoro ai sensi dell’art. 2103 c.c., è su quest’ultimo che incombe l’onere di provare l’esatto adempimento del suo obbligo, o attraverso la prova della mancanza in concreto del demansionamento ovvero attraverso la prova che fosse giustificato dal legittimo esercizio
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Reintegra nel posto di lavoro
Ai fini del decorso del termine di decadenza di cui all’art. 18, comma 5, della legge n. 300/1970 per l’esercizio dell’opzione in favore del pagamento dell’indennità sostitutiva dell’ordine di reintegrazione, assume rilevanza la conoscenza effettiva e completa da parte del lavoratore della sentenza recante la declaratoria di illegittimità del licenziamento, a prescindere dalla comunicazione di
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Infortuni sul lavoro e licenziamento
La condotta del lavoratore può comportare l’esonero totale dell’imprenditore da ogni responsabilità quando presenti i caratteri di abnormità, inopinabilità ed esorbitanza, così da porsi come causa esclusiva dell’evento. In ipotesi siffatte (come nella specie) si configura, invece, una ipotesi di c.d. rischio elettivo da parte del lavoratore, idoneo ad interrompere la eventuale condotta colposa dell’imprenditore,
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Contratto di agenzia e incarico accessorio
In tema di contratti, il rapporto tra contratto di agenzia ed incarico accessorio di supervisione deve essere ricostruito attraverso lo schema del collegamento negoziale, con vincolo di dipendenza unilaterale. I contratti accessori, infatti, seguono la sorte dei contratti principali cui accedono, ma non ne mutuano la disciplina, onde ciascuno di essi rimane assoggettato alle proprie
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Licenziamento appalti di servizio
Il datore di lavoro titolare di azienda, che sia subentrata in un appalto di servizi ai sensi dell’art. 4 CCNL del settore di Pulizia e Multiservizi del 2011, qualora a causa della perdita del suddetto appalto, proceda ad un licenziamento collettivo, deve individuare i lavoratori da licenziare, in relazione alle esigenze tecnico – produttive ed
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Sgravi contributivi contratti di formazione e lavoro
Agli effetti del recupero degli sgravi contributivi concessi alle imprese su contratti di formazione e lavoro, integrati aiuti di stato incompatibili con il mercato comune, opera il termine ordinario di prescrizione decennale di cui all’art. 2946 c.c., decorrente dalla notifica alla Repubblica Italia della decisione comunitaria di recupero. Le imprese di cui all’art.17, comma 2,
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Esenzione dall’obbligo del minimale contributivo in edilizia
Tra le ipotesi di esenzione dall’obbligo del minimale contributivo in edilizia, elencate dall’art. 29 del D.L. 23 giugno 1995 n. 244, convertito in L. 8 agosto 1995 n. 341, vanno ricomprese anche le sospensioni di attività aziendale, senza intervento della CIG, preventivamente comunicate agli enti previdenziali, in modo da consentirne gli opportuni controlli. Si tratta,
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Divieto di controllo occulto sull’attività lavorativa
In tema di libertà e dignità del lavoratore, il divieto di controllo occulto sull’attività lavorativa del lavoratore da parte di investigatori privati incaricati dal datore di lavoro vige anche nel caso di prestazioni lavorative svolte al di fuori dei locali aziendali, ferma restando l’eccezione rappresentata dai casi in cui il ricorso ad investigatori privati sia
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Retribuzione nella cessione d’azienda
In relazione alla cessione di ramo d’azienda, ove si ha la sostituzione del cessionario al cedente nel rapporto giuridico, il quale rimane, di regola, eguale nei suoi elementi oggettivi, dichiarata la nullità della cessione o la sua inefficacia nei confronti del lavoratore e rilevato che una sola è la prestazione lavorativa che il lavoratore svolge
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Onere della prova nel licenziamento
In tema di licenziamento illegittimo, il datore di lavoro che contesti la richiesta risarcitoria pervenutagli dal lavoratore è onerato, pur con l’ausilio di presunzioni semplici, della prova dell’”aliunde perceptum” o dell’”aliunde percipiendum”, a nulla rilevando la difficoltà di tale tipo di prova o la mancata collaborazione del dipendente estromesso dall’azienda, dovendosi escludere che il lavoratore
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Furto di merce da parte sottoposto
Non esiste l’obbligo del dipendente in servizio di contestare verbalmente ad un sottoposto la commissione del furto. L’unico obbligo del dipendente in tali casi è quello di avvertire i propri superiori ed informarli sull’accaduto; deve escludersi l’esistenza di qualsiasi altro obbligo nei confronti del datore di lavoro relativo al reato. Un licenziamento intimato su eventuali
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Tempestività nella comunicazione del licenziamento
L’intimazione del licenziamento disciplinare deve essere connotata dal carattere di tempestività, non diversamente dalla contestazione dell’addebito; l’anzidetto carattere, peraltro, può tradursi, più puntualmente, in una specifica garanzia procedimentale prevista dalla contrattazione collettiva che è abilitata anche ad introdurre un termine perentorio per l’esercizio del potere disciplinare. Di talché la violazione del termine per l’adozione del
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Trattamento pensionistico
In merito alla questione di legittimità costituzionale, sollevata in relazione agli artt. 3, 1 e 2° comma, 35, 1° e 2°, e 38, 1° e 2° comma, della Costituzione, dell’art. 5, comma 1, della legge 2 agosto 1990, n. 233 (Riforma dei trattamenti pensionistici dei lavoratori autonomi), e dell’art. 1, comma 18, della legge 8
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Rappresentanze sindacali
Il lavoratore che sia anche rappresentante sindacale se, quale lavoratore subordinato, è soggetto allo stesso vincolo di subordinazione degli altri dipendenti, si pone, in relazione all’attività sindacalista, su un piano paritetico con il datore di lavoro, con esclusione di qualsiasi vincolo di subordinazione, giacché detta attività, espressione di una libertà costituzionalmente garantita dall’art. 39 Cost.,
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Danni per Mobbing
Nell’ipotesi in cui il lavoratore chieda il risarcimento del danno patito alla propria integrità psicofisica in conseguenza di una pluralità di comportamenti del datore di lavoro e dei colleghi di lavoro di natura asseritamente vessatoria, il giudice del merito, pur nell’accertata insussistenza di un intento persecutorio idoneo ad unificare tutti gli episodi addotti dall’interessato e
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Collocamento a riposo
La facoltà di collocamento a riposo d’ufficio nel lavoro pubblico contrattualizzato, prevista dall’ art. 72, comma 11 del D.L. 25 giugno 2008, n. 112, convertito in L. 6 agosto 2008, n. 133 , in ragione del raggiungimento dell’anzianità massima contributiva di quaranta anni, richiede una motivazione ancor più necessaria in difetto di un formale atto
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Sindacati e attività sindacali
Nel pubblico impiego contrattualizzato, il carattere nazionale dell’associazione sindacale legittimata all’azione ex art. 28 dello Statuto dei Lavoratori non può essere escluso per quelle organizzazioni sindacali cui l’Aran abbia riconosciuto la rappresentatività a livello nazionale ex art. 43, comma 1, D.Lgs. n. 165 del 2001. Leggi la sentenza
Trattamento economico del personale ospedaliero
Il recepimento delle direttive comunitarie che hanno previsto un’adeguata remunerazione per la frequenza delle scuole di specializzazione (direttive non applicabili direttamente nell’ordinamento interno, in considerazione del loro carattere non dettagliato) è avvenuto con la legge 29 dicembre 1990, n. 428 e con il D.Lgs. 8 agosto 1991, n. 257 (che ha riconosciuto agli specializzandi una
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Trasferimento del lavoratore
In tema di trasferimento del lavoratore, l’inottemperanza di quest’ultimo al provvedimento di trasferimento illegittimo deve essere valutata, sotto il profilo sanzionatorio, alla luce del disposto dell’art. 1460, comma 2 c.c. , secondo il quale, nei contratti a prestazioni corrispettive, la parte non inadempiente non può rifiutare l’esecuzione se, avuto riguardo alle circostanze, il rifiuto è contrario alla
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Licenziamento con professionalità omogenee
In tema di licenziamento per giustificato motivo oggettivo, ravvisato nella soppressione di un posto di lavoro in presenza di più posizioni fungibili perché occupate da lavoratori con professionalità sostanzialmente omogenee, ove non sia utilizzabile il criterio dell’impossibilità di repechage, il datore di lavoro deve individuare il soggetto da licenziare secondo i principi di correttezza e
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Malattia e lavoro
In tema di lavoro, la malattia per infortunio non esclude di per sé la possibilità di svolgere altra attività lavorativa, a condizione che ciò non determini ritardo nella guarigione o aggravamento. Pertanto, laddove al lavoratore sia contestato in sede disciplinare di aver svolto un altro lavoro durante un’assenza per malattia, egli ha l’onere di dimostrare
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Idoneità nel trasporto pubblico
In tema di trasporto pubblico, ai fini dell’accertamento dell’idoneità al servizio degli autisti dipendenti da aziende concessionarie di servizi di linea automobilistica di pubblico trasporto, il parere della Commissione medica, di cui all’art. 29 del R.D. 8 gennaio 1931 n. 148, all. A, non è vincolante per il giudice di merito adito per l’accertamento dell’illegittimità
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Fallimento
Il rigetto della istanza di fallimento da parte del Tribunale fallimentare per esiguità del credito, a tenore dell’art. 15, ultimo comma del R.D. n. 267/1942, assolve alla condizione della non assoggettabilità del datore di lavoro a fallimento. Leggi la sentenza
Infortunio sul lavoro in itinere
In materia di assicurazione contro gli infortuni sul lavoro, l’infortunio “in itinere” non può essere ravvisato in caso di incidente stradale subito dal lavoratore che si sia spostato con il proprio automezzo al luogo di prestazione dell’attività lavorativa fuori sede, dal luogo della propria dimora, ove l’uso del veicolo privato non rappresenti una necessità, in
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Pensioni degli avvocati
Il contributo soggettivo è dovuto anche dai pensionati che restano iscritti all’albo degli avvocati (o all’albo speciale per il patrocinio davanti alle giurisdizioni superiori) con la sola esclusione, dall’anno solare successivo alla maturazione del diritto a pensione, dell’obbligo del contributo minimo. Dall’anno solare successivo al compimento dei cinque anni dalla maturazione del diritto a pensione,
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Mutamento di mansioni
La riconosciuta possibilità che la contrattazione collettiva, muovendosi nell’ambito, e nel rispetto, della prescrizione posta dall’art. 2103, comma 1,c.c., vigente ratione temporis, ponga meccanismi convenzionali di mobilità orizzontale prevedendo la fungibilità funzionale tra le mansioni per sopperire a contingenti esigenze aziendali, ovvero per consentire la valorizzazione della professionalità potenziale di tutti i lavoratori inquadrati in
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Pensione di anzianità e vecchiaia
In tema di pensione, la regolamentazione della pensione di vecchiaia”anticipata” comporta una anticipazione dei normali tempi di perfezionamento del diritto alla pensione, attuata attraverso un’integrazione”ex lege” del rapporto assicurativo e contributivo, che consente, in presenza di una situazione di invalidità, una deroga ai limiti di età per il normale pensionamento. Lo stato di invalidità costituisce,
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RC del datore di lavoro negli infortuni
In tema di lavoro subordinato, l’esonero del datore di lavoro dalla responsabilità civile per infortunio sul lavoro o malattia professionale opera esclusivamente nei limiti posti dall’art. 10 del D.P.R. 30 giugno 1965, n. 1124 e per i soli eventi coperti dall’assicurazione obbligatoria, mentre qualora eventi lesivi eccedenti tale copertura abbiano comunque a verificarsi in pregiudizio
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Lavoro autonomo
La qualificazione di un rapporto di lavoro come autonomo, data dalle parti, non può assumere valore dirimente di fronte ad elementi fattuali (quali la previsione di un compenso fisso, di un orario di lavoro stabile e continuativo,il carattere delle mansioni, nonché il collegamento tecnico, organizzativo e produttivo tra la prestazione svolta e le esigenze aziendali)
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Doveri dell’impiegato pubblico
La norma prevista dall’art. 17 del D.P.R. n. 3 del 1957 e dalla contrattazione collettiva di vari Comparti, che attribuisce al dipendente pubblico la facoltà di non eseguire un ordine, previa rimostranza a chi lo ha impartito, “se ritiene che l’ordine sia palesemente illegittimo”, deve essere interpretata nel senso che la “palese” illegittimità dell’ordine corrisponde ad una vera e
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Licenziamento nel periodo di prova
Il recesso del datore di lavoro nel corso del periodo di prova ha natura discrezionale e dispensa dall’onere di provarne la giustificazione, diversamente da quanto accade nel licenziamento assoggettato alla legge n. 604 del 1966. L’esercizio del potere di recesso, tuttavia, deve essere coerente con la causa del patto di prova, da rinvenirsi nella tutela
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Licenziamento per giustificato motivo
In tema di licenziamento per giustificato motivo oggettivo ricondotto a ragioni tecniche,organizzative e produttive, spetta al giudice (che non può, invece, sindacare la scelta dei criteri di gestione dell’impresa, espressione della libertà di iniziativa economica tutelata dall’art. 41 Cost.) il controllo in ordine all’effettiva sussistenza del motivo addotto dal datore di lavoro che, a sua
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Fallimento
Il rigetto della istanza di fallimento da parte del Tribunale fallimentare per esiguità del credito, a tenore dell’art. 15, ultimo comma del R.D. n. 267/1942, assolve alla condizione della non assoggettabilità del datore di lavoro a fallimento. Leggi la sentenza
TFR
Il diritto al trattamento di fine rapporto (TFR) sorge con la cessazione del rapporto di lavoro ed in quanto credito non esigibile al momento della cessione dell’azienda, quello avente ad oggetto il t.f.r. fino a quel momento maturato, non può essere ammesso al passivo del fallimento del datore di lavoro cedente. Leggi la sentenza
Tagli del personale
In tema di licenziamenti collettivi diretti a ridimensionare l’organico al fine di diminuire il costo del lavoro, il criterio di scelta unico della possibilità di accedere al prepensionamento, adottato nell’accordo sindacale tra datore di lavoro e organizzazioni sindacali, è applicabile a tutti i dipendenti dell’impresa a prescindere dal settore al quale gli stessi sono assegnati,
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Licenziamento in genere
In tema di rito del lavoro, tutte le controversie aventi ad oggetto i licenziamenti che ricadono nell’ambito di tutela dell’art. 18 della L. 20 maggio 1970, n. 300, anche se su impulso di parte datoriale, sono assoggettate alla disciplina dell’art. 1, commi 48 e ss. della L. 28 giugno 2012, n. 92, “ratione temporis” applicabile.
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Licenziamento per giusta causa
Il datore di lavoro non può irrogare un licenziamento per giusta causa o giustificato motivo quando questo costituisca una sanzione più grave di quella prevista dal contratto collettivo in relazione ad una determinata infrazione. Ciò significa che condotte pur astrattamente ed eventualmente suscettibili di integrare giusta causa o giustificato motivo soggettivo ai sensi di legge,
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Congedi e aspettative
In tema di congedi retribuiti per assistenza a persone con handicap grave, è costituzionalmente illegittimo l’art. 42, comma 5 del D.Lgs. 26 marzo 2001, n. 151 nella parte in cui non include nel novero dei soggetti legittimati a fruire del congedo ivi previsto, e alle condizioni stabilite dalla legge, il figlio che, al momento della
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Diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali
Sono manifestamente inammissibili le questioni di legittimità costituzionale dell’art.2, commi 1, 2 e 5, della legge 12 giugno 1990, n. 146(Norme sull’esercizio del diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali e sulla salvaguardia dei diritti della persona costituzionalmente tutelati. Istituzione della Commissione di garanzia dell’attuazione della legge), come modificata dalla legge 11 aprile 2000, n.
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Previdenza dei professionisti
In tema di contributi previdenziali delle Casse di previdenza dei professionisti, al fine di confermare l’estraneità del contributo di solidarietà ai criteri di determinazione del trattamento pensionistico e conseguentemente anche al principio del necessario rispetto del pro-rata, la recente sentenza della Corte Costituzionale, n. 173/2016, nel valutare l’analogo prelievo disposto dall’art 1, comma 486, della
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Omesso versamento dei contributi
Essendo il reato p. e p. dall’art. 2 del D.L.n. 463/1983, caratterizzato dal dolo generico, esaurendosi con la coscienza e volontà della omissione o della tardività del versamento delle ritenute, non costituisce elemento rilevante, al fine di escludere l’elemento soggettivo, la fase di criticità nella gestione dell’impresa o di difficoltà economica attraversata dal datore di
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Demansionamento
In materia di demansionamento, se è vero che il danno da demansionamento non è in re ipsa, la prova del danno tuttavia può essere data, ai sensi dell’art. 2729 c.c., anche attraverso l’allegazione di presunzioni gravi, precise e concordanti, sicché a tal fine possono essere valutati, quali elementi presuntivi, la qualità e la quantità dell’attività
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Licenziamento del dirigente
La nozione di giustificatezza introdotta dalla contrattazione collettiva in materia di licenziamento del dirigente è nettamente distinta dalle nozioni di giusta causa e di giustificato motivo di cui all’art. 2119 c.c. e all’art. 3, L. n. 604 del 1966, traducendosi essenzialmente, in assenza di arbitrarietà e pretestuosità o, per converso, nella ragionevolezza del provvedimento datoriale.
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Somministrazione a tempo determinato
In tema di lavoro somministrato a norma dell’art. 27, comma 1, del D.Lgs. n. 276 del 2003, quando la somministrazione di lavoro sia avvenuta ai di fuori dei limiti e delle condizioni di cui ai precedenti art. 20, e art. 21, comma 1, lett. a), b), c), d) ed e), il lavoratore può chiedere in
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Trattamento economico e diritto allo studio
Il dipendente pubblico, ammesso a corso di dottorato senza borsa di studio, non può pretendere, ex art.2 della legge n. 476/1984, come modificato dall’art.1, comma 57 della legge n. 448/2001, di conservare il trattamento economico previdenziale e di quiescenza anche per il periodo di proroga del dottorato. L’applicazione del canone esegetico del tenore testuale della
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Contribuzione integrativa
La sola forma di contribuzione obbligatoriamente versata che può inibire la forza espansiva della norma di chiusura contenuta nell’art. 2, comma 26, legge n. 335 del 1995 come chiarita dall’art. 18, comma 12, D.L. n. 98 del 2011, non può che essere quella correlata ad un obbligo di iscrizione ad una gestione di categoria, in
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Principio di solidarietà nell’appalto privato
Il principio di solidarietà tra committente, appaltatore e subappaltatore sancito dall’art. 29, comma 2, D.Lgs.n. 276 del 2003, che garantisce il lavoratore circa il pagamento dei trattamenti retributivi dovuti in relazione all’appalto cui ha personalmente dedicato le proprie energie lavorative, esonera il lavoratore dall’onere di provare l’entità dei debiti gravanti su ciascuna delle società appaltatrici
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Lavoro a termine nel pubblico impiego
Nel lavoro pubblico contrattualizzato, in conformità con il canone di effettività della tutela affermato dalla Corte di Giustizia UE (ordinanza 12 dicembre 2013, in C-50/13) e con i principi enunciati dalle Sezioni Unite nella sentenza n. 5072 del 2016, ai fini del risarcimento del danno spettante al lavoratore nell’ipotesi di illegittima o abusiva reiterazione di
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Impugnazione del licenziamento
Il lavoratore subordinato che impugni un licenziamento allegando che è stato intimato senza l’osservanza della forma prescritta ha l’onere di provare, quale fatto costitutivo della sua domanda, che la risoluzione del rapporto di lavoro è ascrivibile alla volontà del datore di lavoro, anche se manifestata con comportamenti concludenti; la mera cessazione nell’esecuzione delle prestazioni non
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Contributi PROFESSIONI INTELLETTUALI
L’imponibile contributivo in tema di previdenza di ingegneri e architetti va determinato alla stregua dell’oggettiva riconducibilità alla professione dell’attività concreta, ancorché questa non sia riservata alla professione medesima, rilevando che le cognizioni tecniche di cui dispone il professionista influiscano sull’esercizio dell’attività. La limitazione dell’imponibile contributivo ai soli redditi da attività professionali tipiche non trova difatti
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Omesso versamento delle ritenute previdenziali
In tema di omesso versamento delle ritenute previdenziali,il reato non è configurabile laddove manchi la materiale corresponsione delle relative somme dovute al dipendente a titolo di retribuzione: a tal uopo, la produzione dei prospetti paga non quietanzati non sono idonei a dimostrare la mancata corresponsione delle retribuzioni ai lavoratori, atteso che, anche sul piano civilistico,
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Requisiti nel diritto all’assunzione
In tema di requisiti per l’assunzione, qualora in una norma secondaria sia prevista una statura minima identica per uomini e donne, in contrasto con il principio di uguaglianza, perché presupponga erroneamente la non sussistenza della diversità di statura mediamente riscontrabile tra uomini e donne e comporti una discriminazione indiretta a sfavore di queste ultime, il
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Qualificabilità del rapporto di pubblico impiego
In tema di rapporti di lavoro, ai fini della qualificabilità come rapporto di pubblico impiego di un rapporto di lavoro prestato alle dipendenze di un ente pubblico non economico, rileva che il dipendente risulti effettivamente inserito nella organizzazione pubblicistica ed adibito ad un servizio rientrante nei fini istituzionali dell’ente pubblico, non rilevando in senso contrario
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Indennità di maternità
Ai fini della determinazione dell’indennità di maternità, la disciplina di riferimento è contenuta nel D.Lgs. 26 marzo 2001 n. 151 ; la norma stabilisce una specifica disciplina di calcolo, prevedendo espressamente che la “retribuzione parametro”, da prendere a riferimento per determinare, nella misura dell’80% di essa, l’indennità medesima sia costituita dalla retribuzione media globale giornaliera che si ottiene
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Permessi e lavoro part-time
Non può essere compresso il diritto ex art. 33 l. 104/92 a tre giorni di permesso al mese, trattandosi di un diritto non esclusivamente patrimoniale e anche nella logica di preservazione di una tutela effettiva del disabile. A condizione che il contratto a part-time verticale del lavoratore comporti una prestazione per un numero di giornate
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Indennità o rendita negli infortuni sul lavoro
L’importo della rendita per l’inabilità permanente corrisposta dall’INAIL per l’infortunio in itinere occorso al lavoratore va detratto dall’ammontare del risarcimento dovuto, allo stesso titolo, al danneggiato da parte del terzo responsabile del fatto illecito. Leggi la sentenza
Nullità del licenziamento per causa di malattia
II licenziamento intimato per il perdurare delle assenze per malattia od infortunio del lavoratore, ma prima del superamento del periodo massimo di comporto fissato dalla contrattazione collettiva o, in difetto, dagli usi o secondo equità, è nullo per violazione della norma imperativa di cui all’art. 2110, comma 2, c.c. Leggi la sentenza
Insussistenza del fatto nel licenziamento in genere
L’insussistenza del fatto contestato, di cui all’ art. 18, L. n. 300 del 1970 (come modificato dall’ art. 1, comma 42, della L. n. 92 del 2012), comprende l’ipotesi del fatto sussistente ma privo del carattere di illiceità, sicché in tale ipotesi si applica la tutela reintegratoria, senza che rilevi la diversa questione della proporzionalità tra sanzione espulsiva e fatto di modesta
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Contributi nelle società a responsabilità limitata
La corretta interpretazione dell’ art. 1, commi 202 e 208, della legge n. 662 del 1996, porta ad escludere che il socio di s.r.l. che partecipi personalmente al lavoro aziendale con carattere di abituatiti e prevalenza e, nel contempo, sia amministratore della medesima, percependo un apposito compenso, sia tenuto ad iscriversi sia presso la gestione commercianti, che presso
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Risarcimento dei danni per licenziamento illegittimo
Nell’ambito del rapporto di lavoro subordinato, ove il licenziamento sia dichiarato illegittimo ed il datore di lavoro sia condannato al risarcimento dei danni nella misura legale, l’ammontare di tale risarcimento copre tutti i pregiudizi economici conseguenti alla perdita del lavoro e della relativa retribuzione. Ciò non esclude la possibilità per il lavoratore di fornire la
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Conversione di un contratto CO Co Pro in assenza di progetto
Allorquando il lavoratore presta la sua attività lavorativa in forma di collaborazione coordinata e continuativa, la mancata individuazione di uno specifico progetto, programma di lavoro o fase di esso è di per sé sufficiente per conversione automatica di un tale rapporto autonomo in rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, sin dalla data della sua
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Parità di trattamento pensionistico
In base all’ art. 1, comma 13 della legge n. 243 del 2004, risulta chiaramente che il trattamento pensionistico liquidato a favore del lavoratore che abbia esercitato la facoltà di opzione deve essere “pari a quello che sarebbe spettato” ove il medesimo non avesse esercitato la stessa facoltà; e, poiché in caso di cessazione del rapporto sui ratei di
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Reintegrazione nel posto di lavoro
Non è fondata la questione di legittimità costituzionale dell’art. 18, quarto 4, dello Statuto dei lavoratori, come sostituito dall’art. 1, comma 42, lett. b), della legge n. 92 del 2012 (Disposizioni in materia di riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita), sollevata, in riferimento all’art. 3, comma 1, della Costituzione, nella parte
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Licenziamento per giustificato motivo
Sebbene la decisione imprenditoriale di ridurre la dimensione occupazionale dell’azienda possa essere motivata anche da finalità che prescindano da situazioni sfavorevoli e che perseguano l’obiettivo dell’aumento della redditività d’impresa, tuttavia è pur sempre necessario che la riorganizzazione sia effettiva; che la stessa si ricolleghi causalmente alla ragione dichiarata dall’imprenditore e che il licenziamento si ponga
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Insubordinazione nel rapporto di lavoro
La nozione di insubordinazione, nell’ambito del rapporto di lavoro subordinato non può essere limitata al rifiuto di adempimento delle disposizioni dei superiori ma implica necessariamente anche qualsiasi altro comportamento atto a pregiudicare l’esecuzione ed il corretto svolgimento di dette disposizioni nel quadro della organizzazione aziendale. Più in generale il lavoratore può chiedere giudizialmente l’accertamento della
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Attività di insegnamento nel contratto di apprendistato
Il contratto di apprendistato, che è contratto a causa mista con finalità formative, non può essere stipulato al solo scopo di far svolgere durante la durata del contratto, le mansioni tipiche del profilo professionale, (nel caso in esame di portalettere) ma deve prevedere al contempo un’attività di insegnamento da parte del datore di lavoro, la
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Impiegato di concetto super
Deve ritenersi aver diritto all’inquadramento come impiegato di concetto super secondo il contratto collettivo di categoria il lavoratore che ha mansioni anche organizzative ed è il referente aziendale per alcuni clienti: svolge infatti mansioni tipiche del livello immediatamente inferiore al “quadro”, che richiedono professionalità ed esperienza. Leggi la sentenza
Licenziamento nel rapporto di lavoro dirigenziale
In materia di rapporto di lavoro dirigenziale, ferma l’insussistenza di una piena coincidenza tra le ragioni di licenziamento di un dirigente e di un licenziamento disciplinare, per la peculiare posizione del predetto e il relativo vincolo fiduciario, le garanzie procedimentali dettate dall’art. 7, comma 2 e 3, della legge 20 maggio 1970, n. 300 (Statuto
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Licenziamento nella fase di fallimento
In seguito alla dichiarazione di fallimento dell’imprenditore, il rapporto di lavoro rimane sospeso in attesa della dichiarazione del curatore ai sensi dell’ art. 72 L.Fall. ( R.D. n. 267 del 1942 ), il quale può scegliere di proseguire nel rapporto, ovvero di sciogliersi da esso. Fino al compimento di tale scelta, pertanto, il rapporto pendente
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Decurtazione dalle ferie
In tema di computabilità dei premessi ai fini della maturazione delle ferie, la limitazione della computabilità prevista dall’art. 33, co. 3, l. n. 104/1992, opera soltanto nei casi in cui i permessi debbano cumularsi effettivamente con il congedo parentale ordinario e con il congedo per malattia del figlio, per i quali compete un’indennità inferiore alla
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SANITA’ E SANITARI. U. S. L.: Trattamento economico
In tema di compensi spettanti al personale del Servizio Sanitario Nazionale, il comma 3 dell’art. 12 del CCNL 1998-2001 per la Dirigenza medico veterinaria, nella parte in cui stabilisce che ai fini dell’indennità di esclusività (di cui al precedente art. 5) la maturazione dell’anzianità complessiva di servizio può avvenire anche per effetto di “un rapporto
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Licenziamento nel rapporto di lavoro subordinato
In tema di sanzioni disciplinari adottate nell’ambito del rapporto di lavoro subordinato, l’immediatezza del provvedimento espulsivo rispetto alla mancanza addotta a sua giustificazione ovvero a quello della contestazione, si configura quale elemento costitutivo del diritto al recesso del datore di lavoro in quanto la non immediatezza della contestazione o del provvedimento espulsivo induce ragionevolmente a
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Liquidazione e valutazione
Nel rapporto di impiego pubblico contrattualizzato, qualora un dipendente ponga in essere sul luogo di lavoro, una condotta lesiva nei confronti di un altro dipendente, il datore di lavoro, rimasto colpevolmente inerte nella rimozione del fatto lesivo e chiamato a rispondere ai sensi dell’art. 2087 c.c. nei confronti del lavoratore leso, ha diritto a rivalersi
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Licenziamento per giusta causa. Sanzioni disciplinari
In merito all’impugnazione del licenziamento per giusta causa, inflitto al lavoratore che durante il periodo di congedo abbia svolto altra attività lavorativa, in violazione del divieto di legge, si rileva che al fine di stabilire in concreto l’esistenza di una giusta causa (che deve rivestire il carattere di grave negazione degli elementi essenziali del rapporto
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PREVIDENZA SOCIALE. Avvocati e procuratori
La ratio dell’obbligo di comunicazione reddituale alla Cassa, posto dall’art. 17, comma 5, della legge n. 576 del 1980, risiede nelle esigenze sociali di garantire l’effettività dell’obbligo di iscrizione, ai fini dell’assistenza e previdenza obbligatoria della categoria professionale, nello stesso interesse dei relativi appartenenti in quanto la conoscenza del flusso dei redditi dei professionisti è
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Licenziamento per giusta causa
In tema di licenziamento, la giusta causa è una nozione legale, cosi che non essendo il giudice vincolato dalle previsioni del contratto collettivo, può ritenere configurabile una giusta causa anche in presenza di un grave inadempimento o comportamento del lavoratore contrario a norme di comune etica o del vivere civile che, secondo un apprezzamento di
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Danno da perdita di chance in caso di mancata assegnazione al Dirigente degli obiettivi da raggiungere
Nel caso del mancato conferimento al dirigente degli obiettivi da raggiungere, egli può chiedere all’impresa il risarcimento per perdita della chance. Quest’ultima rappresenta un danno patrimoniale futuro, consistente nella perdita non di un vantaggio economico, ma della mera possibilità di conseguirlo secondo una valutazione ex ante, ricondotta al momento in cui la condotta illecita ha
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Eccezione alla regola: reintegra in servizio senza giustificato motivo oggettivo
Nelle circostanze in cui manchi il giustificato motivo oggettivo, la reintegra in servizio del lavoratore costituisce l’eccezione alla regola dopo la modifica apportata dalla riforma Fornero all’art. 18 Stat. Lav.: il ripristino del rapporto di lavoro, infatti, rappresenta esclusivamente un’ipotesi residuale che si configura laddove non soltanto se il fatto posto alla base del recesso
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Licenziamento per causa di malattia
II licenziamento intimato per il perdurare delle assenze per malattia od infortunio del lavoratore, ma prima del superamento del periodo massimo di comporto fissato dalla contrattazione collettiva o, in difetto, dagli usi o secondo equità, è nullo per violazione della norma imperativa di cui all’art. 2110, comma 2, c.c. Leggi la sentenza
Indennità di ferie non godute. Lavoro subordinato in genere
L’indennità sostitutiva delle ferie non godute ha natura mista, sia risarcitoria che retributiva, sicché mentre ai fini della verifica della prescrizione va ritenuto prevalente il carattere risarcitorio volto a compensare il danno derivante dalla perdita del diritto al riposo, cui va assicurata la più ampia tutela applicando il termine ordinario decennale, la natura retributiva, quale
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Variazione monte ore, in aumento o in diminuzione – Part-time e tempo pieno
La modalità oraria è un elemento qualificante della prestazione oggetto del contratto, pertanto, la trasformazione da tempo pieno a tempo part-time necessita il consenso scritto del lavoratore, in quanto costituisce una novazione oggettiva del contratto. La manifestazione della volontà non è, dunque, desumibile per fatti concludenti dal comportamento delle parti. Leggi la sentenza
Posta elettronica ordinaria – Valenza probatoria – Libera valutazione del Giudice
È illegittimo il licenziamento per giusta causa fondato su e-mail di posta elettronica non certificata, la cui valenza probatoria è dubbia. L’efficacia probatoria dei documenti informatici, tra cui le e-mail, non sottoscritti con firma elettronica avanzata (qualificata o digitale), è, infatti, liberamente valutabile dal Giudice in relazione alle sue caratteristiche oggettive di qualità, sicurezza, integrità
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Licenziamento. Malattia, infortuni, gravidanza e puerperio
L’espletamento di altra attività lavorativa da parte del dipendente assente per malattia è idoneo a giustificare il recesso del datore di lavoro per violazione dei doveri generali di correttezza e buona fede e degli specifici obblighi contrattuali di diligenza e fedeltà ove tale attività esterna, prestata o meno, a titolo oneroso, sia di per sé
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Retribuzione (gratifiche e premi in genere)
Il “premio di fedeltà”, erogato dal datore di lavoro ai propri dipendenti dotati di elevata anzianità di servizio in azienda all’atto della cessazione del rapporto di lavoro, non può essere assimilato all’indennità di anzianità – esclusa dalla retribuzione imponibile ai fini previdenziali ai sensi dell’art. 12, comma 2, della legge n. 153 del 1969 -,
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Malattie professionali
In tema di tutela assicurativa del lavoratore per malattia professionale, sono indennizzabili tutte le malattie di natura fisica o psichica la cui origine sia riconducibile al rischio del lavoro, sia che riguardi la lavorazione, sia che riguardi l’organizzazione del lavoro e le modalità della sua esplicazione, posto che il lavoro coinvolge la persona in tutte
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Lavoro di agenzia e lavoro subordinato
L’elemento distintivo tra il rapporto di agenzia e il rapporto di lavoro subordinato va individuato nella circostanza che il primo ha per oggetto lo svolgimento, in favore del preponente, di un’attività economica esercitata in forma imprenditoriale, con organizzazione di mezzi e assunzione del rischio da parte dell’agente, che si manifesta nell’autonoma scelta dei tempi e
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Lavoro e festività infrasettimanali
Il provvedimento con cui il datore di lavoro impone al dipendente di prestare l’attività lavorativa nelle festività infrasettimanali in violazione della legge n. 260 del 1949 è nullo ed integra un inadempimento parziale del contratto di lavoro, sicché l’inottemperanza del lavoratore è giustificata in base al principio “inadimplenti non est adimplendum” ex art. 1460 c.c.
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PREVIDENZA SOCIALE. Cassa integrazione guadagni. Mobilità (indennità di) – SOCIETA’
Le società a capitale misto, ed in particolare le società per azioni a prevalente capitale pubblico, aventi ad oggetto l’esercizio di attività industriali, sono tenute al pagamento dei contributi previdenziali previsti per la cassa integrazione guadagni e la mobilità. L’applicabilità dell’esenzione stabilita per le imprese industriali degli enti pubblici dall’art. 3 del D.Lgs.C.P.S. n. 869
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PREVIDENZA SOCIALE. Pensione di anzianità e vecchiaia
La deroga all’applicabilità del regime previdenziale introdotto con il D.Lgs. n. 503 del 1992 , prevista, dall’art. 2, comma 3, lett. b) del citato D.Lgs., per i lavoratori, con anzianità assicurativa di almeno venticinque anni, occupati, per almeno un decennio, per periodi inferiori all’intero anno solare (“di durata inferiore a 52 settimane nell’anno solare”), non è suscettibile
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Lavoro subordinato – SOCIETA’. Associazione in partecipazione
La riconducibilità del rapporto di lavoro al contratto di associazione in partecipazione con apporto di prestazione lavorativa da parte dell’associato ovvero al contratto di lavoro subordinato con retribuzione collegata agli utili, esige un’indagine del giudice di merito volta a cogliere la prevalenza, alla stregua delle modalità di attuazione del concreto rapporto, degli elementi che caratterizzano
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Licenziamento. Società cooperative.
In tema di tutela del socio lavoratore di cooperativa, in caso d’impugnazione, da parte del socio, del recesso della cooperativa, la tutela risarcitoria non è inibita dall’omessa impugnazione della contestuale delibera di esclusione fondata sulle medesime ragioni, afferenti al rapporto di lavoro, mentre resta esclusa la tutela restitutoria. Leggi la sentenza
Abilitazione all’insegnamento
In tema di rapporto di lavoro subordinato avente ad oggetto l’insegnamento presso scuole private legalmente riconosciute, ai sensi dell’art. 1, commi 4 e 6 della L. 10 marzo 2000, n. 62, recante norme per la parità scolastica e disposizioni sul diritto allo studio e all’istruzione, e degli artt. 3 e 6 della L. 19 gennaio
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Tutela delle condizioni di lavoro
In tema di rapporto di lavoro subordinato, con riferimento alla tutela delle condizioni di lavoro, l’art. 2087 c.c. pone, in capo al datore di lavoro, un fondamentale dovere di prevenzione, che si estrinseca in un preciso obbligo di controllare che il lavoratore, nell’esercizio dell’attività lavorativa, osservi le prescrizioni datoriali concernenti l’esecuzione della prestazione in condizioni
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Onere della prova. Mobbing
In materia di mobbing, ai fini della configurabilità della condotta lesiva del datore di lavoro rilevano specifici elementi, il cui accertamento costituisce un giudizio di fatto riservato al giudice di merito, non sindacabile in sede di legittimità se logicamente e congruamente motivato. Detti elementi sono: a) la molteplicità dei comportamenti a carattere persecutori o, illeciti
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Licenziamento tramite email
Il licenziamento del lavoratore comminato con una missiva inviata via e-mail deve ritenersi perfettamente valido: la posta elettronica è idonea a integrare il requisito della comunicazione per iscritto previsto per il recesso datoriale dal rapporto di lavoro. Leggi la sentenza
Abuso del potere disciplinare
Anche l’esercizio abusivo del potere disciplinare da parte del datore di lavoro, posto in essere con il fine di estromettere il dipendente dell’azienda, è un comportamento che può contribuire a realizzare un’ipotesi di mobbing. Leggi la sentenza
Lavoro subordinato. Malattia, infortuni, gravidanza e puerperio
In tema di responsabilità del datore di lavoro, alla stregua dell’art. 2087 c.c., non è ipotizzabile a carico dell’imprenditore un obbligo di sicurezza e prevenzione anche in relazione a condotte del dipendente che, pur non rientranti nella nozione di opinabilità e di abnormità, siano state poste in essere successivamente al compimento della prestazione lavorativa richiesta,
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Mutamento di mansioni
In tema di dequalificazione del lavoratore, il giudice del merito, con apprezzamento di fatto incensurabile in cassazione se adeguatamente motivato, può desumere l’esistenza del danno, determinandone anche l’entità in via equitativa, con processo logico-giuridico attinente alla formazione della prova, anche presuntiva, in base agli elementi di fatto relativi alla qualità e quantità della esperienza lavorativa
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Contratto a termine – POSTE E TELEGRAFI
In tema di rispetto dell’art. 2, comma 1 bis, del D.Lgs. n. 368 del 2001, la percentuale del 15% ivi prevista è riferita all’intero organico aziendale; la norma fa esclusivo riferimento alla tipologia dell’impresa presso cui avviene l’assunzione e nulla dispone in relazione alla tipologia delle mansioni esercitate dai dipendenti ai fini della possibilità di assunzione a
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Risoluzione del contratto per inadempimento
In ordine al rifiuto della prestazione a seguito di adibizione a mansioni inferiori, il lavoratore non può rendersi totalmente inadempiente alla prestazione sospendendo ogni attività lavorativa, ove il datore di lavoro assolva a tutti gli altri propri obblighi (pagamento della retribuzione, copertura previdenziale ed assicurativa, assicurazione del posto di lavoro), potendo – una parte –
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Risarcimento del danno
In tema di risarcimento del danno, il creditore che voglia ottenere, oltre il rimborso delle spese sostenute, anche i danni derivanti dalla perdita di chances che, come concreta ed effettiva occasione favorevole di conseguire un determinato bene, non costituisce una mera aspettativa di fatto ma una entità patrimoniale a sé stante, ha l’onere di provare,
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Illegittimità del licenziamento e diritto alla reintegrazione
A seguito e per effetto della sentenza dichiarativa dell’illegittimità del licenziamento, sorge in capo al lavoratore il diritto alla reintegrazione e, contemporaneamente, il diritto di ottenere, in alternativa, l’indennità sostitutiva, esercitando la relativa opzione nel rispetto del termine di decadenza così come previsto dall’art. 18, comma 5, dello Statuto dei Lavoratori con riferimento alle due
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Immediatezza della contestazione disciplinare
La contestazione disciplinare deve essere caratterizzata da immediatezza anche nel caso di una condanna penale a carico del lavoratore. L’azione disciplinare esercitata un anno dopo il passaggio in giudicato della condanna penale non può essere riconosciuta come tempestiva e rende illegittimo il conseguente licenziamento. Anche se il criterio d’immediatezza va inteso in senso relativo, spetta
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Lavoro subordinato a termine
Ai fini del riconoscimento della legittimità del contratto a tempo determinato, il rispetto della forma scritta, – prevista ad substantiam, onde insuscettibile di esser provata a mezzo testi – della clausola appositiva del termine presuppone l’avvenuta sottoscrizione del contratto stesso ad opera del lavoratore, ovviamente in momento antecedente o contestuale all’inizio del rapporto. Non è,
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Illegittimità di interposizione di manodopera. Obbligo di retribuzione
In tema di interposizione di manodopera, ove ne venga accertata l’illegittimità e dichiarata l’esistenza di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato, l’omesso ripristino del rapporto di lavoro ad opera del committente determina l’obbligo di quest’ultimo di corrispondere le retribuzioni. Leggi la sentenza
Tardività nella contestazione disciplinare
Un ritardo notevole e non giustificato della contestazione dell’addebito posto alla base del licenziamento per giusta causa rappresenta una violazione del principio di buona fede e della volontà delle parti nell’attuazione del rapporto di lavoro. La dichiarazione giudiziale di illegittimità di un tale licenziamento disciplinare comporta perciò l’applicazione della sanzione dell’indennità come prevista dal quinto
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Condotta antisindacale
Al fine di integrare gli estremi della condotta antisindacale di cui all’art. 28 dello Statuto dei Lavoratori, è sufficiente che tale comportamento leda oggettivamente gli interessi collettivi di cui sono portatrici le organizzazioni sindacali, non essendo necessario (ma neppure sufficiente) uno specifico intento lesivo da parte del datore di lavoro né nel caso di condotte
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Idoneità fisica del lavoratore
In tema di pari opportunità dei lavoratori, il giudice deve apprezzare incidentalmente la legittimità, ai fini della sua disapplicazione, della previsione di un’altezza minima, valutando in concreto la funzionalità del requisito richiesto rispetto alle mansioni, attraverso l’accertamento di quali siano le mansioni a cui il lavoratore interessato potrebbe essere addetto e se le stesse potrebbero
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Licenziamento in genere. Periodo di prova
Per il licenziamento durante il periodo di prova non è richiesto per legge l’atto scritto. L’ art. 10 della legge n. 604 del 1966, prevede che le garanzie di cui alla stessa legge per il caso di licenziamento si applichino ai lavoratori in prova soltanto dal momento in cui l’assunzione diviene definitiva e, in ogni
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Diritto del lavoratore all’integrità fisica
In tema di sicurezza sul lavoro, con riferimento ai lavori svolti in esecuzione di un contratto di appalto o di prestazione d’opera, il dovere di sicurezza è riferibile, oltre che al datore di lavoro (di regola l’appaltatore, destinatario delle disposizioni antinfortunistiche), anche al committente, con conseguente possibilità, in caso di infortunio, di intrecci di responsabilità,
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Mutamento di mansioni. Onere della prova
In tema di risarcimento del danno non patrimoniale derivante da demansionamento e dequalificazione, il riconoscimento del diritto del lavoratore al risarcimento del danno professionale, biologico od esistenziale, non ricorre automaticamente in tutti i casi di inadempimento datoriale e non può prescindere da una specifica allegazione, nel ricorso introduttivo del giudizio, dell’esistenza di un pregiudizio (di
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INFORTUNI SUL LAVORO
In tema di infortuni sul lavoro, l’occasione di lavoro di cui all’art. 2 del T.U n. 1124 del 1965, non prevede necessariamente che l’infortunio avvenga durante lo svolgimento delle mansioni lavorative tipiche in ragione delle quali è stabilito l’obbligo assicurativo, essendo indennizzabile anche l’infortunio determinatosi nell’espletamento dell’attività lavorativa ad esse connessa, in relazione a rischio
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Fondi e casse di previdenza. Lavoratori autonomi e professionisti
In relazione all’efficacia dell’attività regolamentare della Cassa Forense all’interno del sistema delle fonti, a seguito dell’entrata in vigore degli art. 2, comma 1, del D.Lgs. n. 509 del 1994 e dell’art. 3, comma 12, della legge n. 335 del 1995, si rileva che il riconoscimento, operato dalla legge in favore del nuovo soggetto, dell’autonomia gestionale,
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Licenziamento per giusta causa
In tema di licenziamento per giusta causa, la condotta del lavoratore, che, in ottemperanza delle prescrizioni del medico curante, si sia allontanato dalla propria abitazione e abbia ripreso a compiere attività della vita privata, la cui gravosità non è comparabile a quella di una attività lavorativa piena, senza svolgere una ulteriore attività lavorativa, non è
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Denuncia penale del lavoratore – Condotta disciplinarmente rilevante – Calunnia
MASSIMA La sola denuncia all’autorità giudiziaria di fatti astrattamente integranti ipotesi di reato non costituisce di per sé condotta disciplinarmente rilevante, tale da giustificare il licenziamento per giusta causa. Ipotesi diversa è quella in cui l’iniziativa del lavoratore sia stata strumentalmente presa nella consapevolezza della insussistenza del fatto o della assenza di responsabilità del datore.
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Sanzioni disciplinari
MASSIMA: In tema di rapporto di lavoro subordinato, il principio secondo il quale, in tutti i casi in cui il comportamento sanzionatorio sia immediatamente percepibile dal lavoratore come illecito, perché contrario al c.d. minimo etico o a norme di rilevanza penale, non è necessario provvedere all’affissione del codice disciplinare, è estensibile ai casi di sanzioni
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Subordinazione nel contratto a progetto
MASSIMA: Deve ritenersi che nel contratto a progetto ciò che viene essenzialmente in rilievo è che l’attività affidata si svolga in piena autonomia, in funzione di un risultato determinato e in coordinazione con l’organizzazione predisposta dal committente, anche sotto il profilo temporale, divenendo così l’obiettivo un fattore-chiave che giustifica l’autonomia gestionale del progetto o del
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Licenziamenti collettivi
MASSIMA Qualora il datore di lavoro che occupi più di quindici dipendenti intenda effettuare, in conseguenza di una riduzione o trasformazione dell’attività di lavoro, almeno cinque licenziamenti nell’arco di 120 giorni (comportante l’osservanza delle procedure previste dalla L. n. 223 del 1991), resta irrilevante, ai fini della configurazione della fattispecie del licenziamento collettivo, che il
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